In questo periodo di elezioni ho avuto modo di contattare ed incontrare molti colleghi.
Ho constatato sia molto fermento per questa nuova elezione, sia molte riflessioni per quanto ci si attendeva.
Da quello che mi è stato riportato dalle colleghe e dai colleghi, sembra che le scelte fatte finora siano state orientate verso eventi o azioni che hanno dato certamente una certa visibilità (convegni, dottorati di ricerca, insegnamenti all’università ecc.) ma che debbono continuare in un’ottica di maggior condivisione di informazioni con la Comunità Professionale.
Credo anch’io che tutto questo debba continuare ma a fianco a ciò ci deve essere un altro impegno che è quello del riconoscimento e tutela della professione in ambito lavorativo in sinergia con le forze sindacali. Tutto ciò deve necessariamente iniziare e le esigenze dei colleghi richiedono che i tempi non possono più attendere - obiettivo questo già previsto nel programma elettorale AssNAS del 2005 - ma poi non implementato.
Anche rispetto alla tutela della professione vedo ancora poco riconosciuta, da parte dei servizi e degli Enti locali, la specificità della nostra funzione. Ci si trova spesso ad eseguire ordini da parte di altre figure professionali o da dirigenti amministrativi.
Pertanto ritengo che l’aspetto della dirigenza sociale affidata ad assistenti sociali necessita una raccolta di tutte le forze per il reale riconoscimento: quella degli Ordini e quella delle forze Sindacali.
Certo in quattro anni non è facile cambiare pensieri e cattive abitudini che sono ben radicati nei nostri servizi. Non so cosa farà il prossimo ordine ma mi auspico che vi sia una attenzione maggiore sulla tutela lavorativa.
Questa è quanto ho raccolto dalle voci dei colleghi in questi mesi ma è anche la mia semplice e personale opinione, anche rispetto a quello che personalmente mi è accaduto sul posto di lavoro a cui non ho avuto riscontri e tutela.
Ciò che è stato fatto si può migliorare e penso che esercitare il diritto di voto sia importante per attuare dei cambiamenti.
Ho constatato sia molto fermento per questa nuova elezione, sia molte riflessioni per quanto ci si attendeva.
Da quello che mi è stato riportato dalle colleghe e dai colleghi, sembra che le scelte fatte finora siano state orientate verso eventi o azioni che hanno dato certamente una certa visibilità (convegni, dottorati di ricerca, insegnamenti all’università ecc.) ma che debbono continuare in un’ottica di maggior condivisione di informazioni con la Comunità Professionale.
Credo anch’io che tutto questo debba continuare ma a fianco a ciò ci deve essere un altro impegno che è quello del riconoscimento e tutela della professione in ambito lavorativo in sinergia con le forze sindacali. Tutto ciò deve necessariamente iniziare e le esigenze dei colleghi richiedono che i tempi non possono più attendere - obiettivo questo già previsto nel programma elettorale AssNAS del 2005 - ma poi non implementato.
Anche rispetto alla tutela della professione vedo ancora poco riconosciuta, da parte dei servizi e degli Enti locali, la specificità della nostra funzione. Ci si trova spesso ad eseguire ordini da parte di altre figure professionali o da dirigenti amministrativi.
Pertanto ritengo che l’aspetto della dirigenza sociale affidata ad assistenti sociali necessita una raccolta di tutte le forze per il reale riconoscimento: quella degli Ordini e quella delle forze Sindacali.
Certo in quattro anni non è facile cambiare pensieri e cattive abitudini che sono ben radicati nei nostri servizi. Non so cosa farà il prossimo ordine ma mi auspico che vi sia una attenzione maggiore sulla tutela lavorativa.
Questa è quanto ho raccolto dalle voci dei colleghi in questi mesi ma è anche la mia semplice e personale opinione, anche rispetto a quello che personalmente mi è accaduto sul posto di lavoro a cui non ho avuto riscontri e tutela.
Ciò che è stato fatto si può migliorare e penso che esercitare il diritto di voto sia importante per attuare dei cambiamenti.
